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Sicurezza

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Il vetro deve soddisfare i parametri previsti da specifiche normative, in particolare quelle di riferimento: UNI EN 12600 e UNI 7697. L’alta percentuale di incidenti causati dalla rottura accidentale dei vetri, ha portato l’Europa ad emanare specifiche norme di sicurezza allo scopo di regolare l’utilizzo del vetro nell’edilizia e nell’impiego privato (gli ambienti domestici rappresentano i luoghi in cui si verifica il maggiore numero di sinistri). Anche l’Italia ha recepito tale indirizzo, con la norma UNI 7697/07, la quale identifica i criteri di scelta dei vetri da impiegare negli interni e negli esterni, in modo da rispettare i vincoli richiesti fra prestazioni dei vetri e requisiti previsti per garantire la sicurezza degli utilizzatori (in caso di rottura).

 

I tecnici di settore e i laboratori hanno permesso la definizione di precise formule, algoritmi e parametri utili alla misurazione della sicurezza (attraverso specifici test) nel rispetto delle normative vigenti.
Il vetro di una finestra, di una porta o di un infisso in genere si può rompere per diverse ragioni, ma ciò che importa è che, una volta rotto, il vetro non diventi pericoloso (UNI 7697). Come successivamente descritto, il vetro di sicurezza quando si rompe non deve dare origine a spigoli vivi, ciò è consentito dall’utilizzo di vetri stratificati o temprati termicamente.

Tipi vetro
In termini applicativi, i risultati a disposizione del consumatore (sulla base dei predetti test) consentono le seguenti considerazioni in tema di sicurezza, utili a valutare il vetro più idoneo in considerazione del tipo di impiego:

Vetro stratificato
(UNI EN 12543-1)

composto da due o più lastre di vetro unite tra loro, su tutta la superficie, da un film di materiale plastico (prevalentemente PVB); in caso di rottura, il vetro risulta compatto e uniforme nonostante le crepe, senza rilascio di frammenti; pertanto non pericoloso

Vetro temprato termicamente
(UNI EN 12150-1)

in caso di frammentazione, seppure questa si possa manifestare con disintegrazione totale in piccole particelle, questa è relativamente innocua

Vetro temprato chimicamente o “ricotto”
 

non soddisfa le normative vigenti, pertanto è pericoloso. In caso di rottura presenta crepe e rilascio di frammenti di dimensioni irregolari con “spigoli vivi”

Inoltre è importante tenere in considerazione la funzione “anticaduta” del vetro, laddove in presenza di un dislivello > a 1mt, lo si utilizzi (es. parapetto) quale barriera di protezione rispetto al rischio di caduta nel vuoto.
Con riferimento al parapetto, i requisiti principali da soddisfare sono: altezza minima di 1,1 mt dal piano di calpestio, non prevedere strutture che consentano la scalabilità, non consentire il passaggio di una sfera del diam. di 10 cm in qualsiasi punto.

In termini di sicurezza i vetri stratificati e temprati sono quelli che assicurano maggiori garanzie, di seguito alcuni esempi (di classe prestazionale minima) a supporto di scelte applicative da parte dei consumatori:

un vetro stratificato e temprato termicamente è classificato 1B1 se in applicazioni adibite ad attività ricreative e sportive anche a oltre 1 mt di altezza dal piano di calpestio, resiste in seguito ad urti dovuti all’impatto di una persona.

un vetro stratificato è classificato 1B1 se in applicazioni adibite a parapetti, partizioni interne, paratie, divisori, ecc. resiste in seguito ad urti dovuti all’impatto di una persona, rispetto al rischio della caduta nel vuoto.

un vetro stratificato è classificato 2B2 se con il lato inferiore della lastra a meno di un metro dal calpestio, resiste in seguito ad urti dovuti all’impatto di una persona, rispetto al rischio della caduta nel vuoto.

un vetro stratificato e temprato termicamente è classificato 1C1 se in applicazioni di superficie > a 6 mq in luoghi aperti al pubblico, resiste in seguito ad urti dovuti all’impatto di una persona.

In generale è opportuno considerare quanto segue in funzione delle diverse applicazioni

Applicazioni Residenziali

 

Tutti i vetri che sono posti al di sotto di 1 mt dal piano di calpestio devono essere temperati (in assenza del rischio di caduta nel vuoto) o stratificati, sia all’interno che all’esterno dell’edificio.

 

E’ comunque consigliabile utilizzare anche per le lastre poste sopra di 1 mt dal piano di calpestio vetri temperati o stratificati.

 

Inoltre in funzione delle situazioni specifiche, sono previsti tipologie di vetro stratificato con diversi spessori del film plastico (PVB), in grado di modulare la resistenza rispetto al rischio dalla caduta nel vuoto.

 

Altri impieghi

 

Vetrine

La composizione delle vetrine dei negozi deve prevedere internamente ed esternamente l’impiego di vetro stratificato (1B1)

Parapetti

I parapetti intelaiati sui quatto lati devono avere un vetro stratificato anticaduta nel vuoto (con almeno  2 PVB). Se i parapetti non sono intelaiati lungo il perimetro è richiesto l’utilizzo di vetri temperati stratificati (previo verifica delle specifiche normative UNI EN)

Ambienti commerciali

L’utilizzo del vetro per delimitare aperture in ambienti commerciali adibiti per la presenza di più persone deve prevedere l’impiego di un vetro interno stratificato e un vetro all’esterno di sicurezza.

 

Impieghi in edifici pubblici

 

Scuola

Nelle scuole (comprese le materne) è previsto l’utilizzo di vetri stratificati, laddove il lato inferiore sia posto ad un’altezza inferiore di un metro dal piano di calpestio, si devono utilizzare internamente ed esternamente vetri di classe 1B1  

Ospedale / Centro commerciale / Cinema / Palestra

Generalmente il vetro interno deve essere stratificato e l’esterno di sicurezza (stratificato o temprato), con classe opportuna secondo le disposizioni della normativa 7697/07

Uffici

Le applicazioni previste per gli uffici devono prevedere solo internamente un vetro di sicurezza (stratificato o temprato)

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